|
1.431.000 ettari ulivetati, 238 milioni di piante, 1.150.000 produttori, 5.800 frantoi operanti ed una produzione media annua di 600mila tonnellate. E la carta didentità dellolivicoltura italiana, così come lha fornita la Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, che allolio doliva ha dedicato Martedì 2 Marzo un grande incontro nazionale, a Roma, al cinema Capranica proprio a pochi passi da Montecitorio, sul tema Olivicoltura, valorizzare e sviluppare un patrimonio italiano.
Uno degli obiettivi primari individuato dallassemblea per il prossimo futuro è stato quindi il varo in tempi brevi della riforma dell'Ocm olio d'oliva in maniera da poter garantire i redditi dei produttori e lo sviluppo delle imprese. '
Come ha spiegato Paolo De Carolis, presidente del CNO, Confederazione Nazionale Olivicoltori, il dilatarsi dei tempi della riforma Ocm non lascia tranquilli ed è atteso un parere del ministro
 |
per le Politiche agricole Gianni Alemanno sul compromesso raggiunto nell'ambito della Commissione Agricoltura.
Sul fronte di casa, per la Cia ed i suoi produttori, dovrà essere rafforzato anche il sistema associativo in modo da accrescere la presenza sul mercato, per un effettivo governo del prodotto e per una più adeguata concentrazione dell'offerta. Naturalmente si dovrà abbracciare una politica di rigorosa tutela della qualità e una trasparente identificazione dell'olio d'oliva attraverso regole chiare sull'origine e azioni contro la pirateria e la concorrenza sleale.
Abbiamo qualificato il prodotto, migliorato le condizioni, le bottiglie, le etichette, le certificazioni ha detto il presidente della Cia Massimo Pacetti. Ma il problema di fondo resta
che dobbiamo piazzare il prodotto. E questo si può fare, secondo i convenuti, non tanto con la quantità ma con la qualità, accettando che una bottiglia di buon olio vale sicuramente più dei 5 euro al litro indicati come prezzo minimo accettabile.

|