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Per migliorare la qualità dellextravergine i produttori richiedono i centri di raccolta delle olive così da poter frangere ogni giorno olive fresche insieme a quelle dei produttori confinanti che presentano le stesse caratteristiche ed ottenere un olio omogeneo. Di questa e di altre incombenti necessità si è parlato, a Firenze nellambito dellVIII Settimana Nazionale dellOlio, al convegno Lulivo e lambiente: mezzi biologici per il trattamento dei sottoprodotti di oleificazioni.
La tecnologia daltronde, come è stato evidenziato, è ormai fondamentale per la crescita della qualità e gli operatori giustamente vogliono essere aiutati e sostenuti dalle associazioni in maniera più concreta. In Italia, spiegano gli specialisti, la tecnologia olearia ha fatto passi da gigante, sia nel ciclo dellestrazione dellolio, sia nella fase di recupero dei residui di lavorazione come lacqua di vegetazione.
Maria Giovanna Martinetti, professore associato di microbiologia all'Università del Piemonte orientale Avogadro-Facoltà di Farmacia, ha illustrato alcune novità scientifiche quali luso di bioattivatori per labbattimento della frazione polifenolica delle suddette acque di vegetazione o la possibilità di introdurre, nella fase produttiva, una componente ricca di microrganismi e di enzimi, in grado di facilitare la metabolizzazione delle sostanze presenti.

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