Anno 4 n. 66 - 4 Marzo 2004

TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA QUALITÀ
I produttori chiedono un maggior supporto da parte delle associazioni

Tecnologia
al servizio
della qualità
I produttori
chiedono
un maggior
supporto
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Per migliorare la qualità dell’extravergine i produttori richiedono i centri di raccolta delle olive così da poter frangere ogni giorno olive fresche insieme a quelle dei produttori confinanti che presentano le stesse caratteristiche ed ottenere un olio omogeneo. Di questa e di altre incombenti necessità si è parlato, a Firenze nell’ambito dell’VIII Settimana Nazionale dell’Olio, al convegno L’ulivo e l’ambiente: mezzi biologici per il trattamento dei sottoprodotti di oleificazioni.

La tecnologia d’altronde, come è stato evidenziato, è ormai fondamentale per la crescita della qualità e gli operatori giustamente vogliono essere aiutati e sostenuti dalle associazioni in maniera più concreta. In Italia, spiegano gli specialisti, la tecnologia olearia ha fatto passi da gigante, sia nel ciclo dell’estrazione dell’olio, sia nella fase di recupero dei residui di lavorazione come l’acqua di vegetazione.

Maria Giovanna Martinetti, professore associato di microbiologia all'Università del Piemonte orientale Avogadro-Facoltà di Farmacia, ha illustrato alcune novità scientifiche quali l’uso di bioattivatori per l’abbattimento della frazione polifenolica delle suddette acque di vegetazione o la possibilità di introdurre, nella fase produttiva, una componente ricca di microrganismi e di enzimi, in grado di facilitare la metabolizzazione delle sostanze presenti.




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