Anno 4 n. 68 - 1 Aprile 2004

CHE IL GOVERNO NON DIMENTICHI IL MADE IN ITALY
In Parlamento Margherita ed Alleanza Nazionale si rivolgono a Marzano

Margherita ed AN insieme per la promozione del Made in Italy. E’ praticamente successo in Parlamento in una serie di botta e risposta, nell’arco di due giorni consecutivi, a seguito di un’interrogazione al Ministro delle Attività produttive Antonio Marzano.

Dapprima Mario Lettieri della Margherita ha suggerito che per tutelare e valorizzare il Made in Italy contro “l’indiscriminata immissione sul nostro mercato di prodotti importati dai paesi extra CEE e destinati alla persona (abiti, calzature, giocattoli), sarebbe opportuno richiedere una specifica certificazione igienico - sanitaria e di sicurezza. Ciò anche per tutelare la salute dei consumatori e dei minori che lavorano. Giappone, USA, Russia e altri paesi già la richiedono”.

Marzano ha quindi ricordato che “il Governo, in particolare con la legge finanziaria del 2004, ha previsto interventi a sostegno del Made in Italy, incentrati su una campagna straordinaria di promozione dello stesso e su iniziative a tutela del prodotto e degli imprenditori italiani”. Per quanto rigurda l’applicazione di misure igienico - sanitarie, Urso ha spiegato che ciò “non è di competenza di questa amministrazione” mentre per l’immissione di prodotti extra UE sul mercato nazionale, il Ministero delle Attività produttive già richiede una serie di certificazioni di conformità, sia per la sicurezza sia per gli standard di igiene.

Successivamente Enzo Raisi di AN ha fatto presente che, a sostegno del Made in Italy, “il capitolo 2280 della legge Finanziaria 2001 prevedeva - a favore dell’internazionalizzazione, una quota riservata di circa 28.405.129 euro, pari al 91,63% dell’intero capitolo finanziario 2280. Tuttavia, l’anno successivo il Decreto Ministeriale di ripartizione dei fondi del capitolo 2280 ha avuto uno storno di circa 1 milione di euro da destinarsi al disegno di legge sull’energia "Riordino del settore energetico"”.

Secondo Raisi c’è il pericolo che tale situazione si possa ripetere nel prossimo Decreto Ministeriale di ripartizione dei fondi, con una riduzione della quota riservata all’internazionalizzazione di circa il 6%. “Ritengo inopportuno che il governo distolga fondi dal sostegno dell’internazionalizzazione dal momento che, la congiuntura internazionale e la momentanea difficoltà delle nostre imprese nel campo dell’export hanno portato il Parlamento a votare uno stanziamento per la realizzazione all’estero di una campagna straordinaria di promozione del made in Italy”.




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