Anno 4 n. 70 - 29 Aprile 2004

LA FARFALLA BIANCA DELLA TOSCANA
Un marchio per la filiera dell'agricoltura integrata

E’ una farfalla bianca, vola in Toscana e si posa sui prodotti di qualità. Stiamo parlando del nuovo marchio di garanzia Agriqualità, ideato dalla Regione Toscana per certificare, promuovere e diffondere i prodotti agroalimentari realizzati con le tecniche dell’agricoltura integrata (sistema di agricoltura che minimizza, secondo rigidi parametri, l’utilizzazione della chimica nelle diverse coltivazioni) e le più sicure pratiche di conservazione e confezionamento.

La farfalla di Agroqualità è, cioè, il bollino della filiera produttiva che garantisce al consumatore una serie di controlli sul titolare del marchio che vanno dalla materia prima al prodotto finale, assicurando inoltre l’assenza totale di OGM (organismi geneticamente modificati).

Tra i prodotti toscani che si sono fregiati per primi della farfalla Agriqualità ci sono pane e pasta. Nel frattempo sono stati approvati dalla a livello europeo i disciplinari di produzione per l’ortofrutta fresca, l’olio, i prodotti di origine animale, i prodotti vegetali per l’alimentazione nella zootecnia (mangimi) mentre è all’esame di Bruxelles quello per il florovivaismo. Le nuove produzioni potranno quindi arrivare sul mercato tra l’autunno 2004 e la primavera del 2005.

“Agriqualità - spiega l'assessore all'agricoltura della Regione Toscana, Tito Barbini - è la grande sfida che la nostra economia rurale ha lanciato in questi anni, quella di un patto fra produttori e consumatori che insieme scelgono di sostenere buone pratiche agricole, capaci di garantire al tempo stesso la salute dei cittadini e lo sviluppo economico, la qualità e il rispetto dell’ambiente. E' un patto che la Regione Toscana ha promosso per incrementare produzioni di qualità, ad alta sostenibilità, e per creare nuove opportunità per prodotti di largo consumo da commercializzare a prezzi non proibitivi ma remunerativi per chi li produce".

Il marchio è disciplinato dalla legge regionale 25 del 1999; per il progetto la Toscana ha avuto un finanziamento di 5 milioni di euro, grazie al quale è stato realizzato anche un sito informativo per produttori e consumatori (www.agriqualita.toscana.it).





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