Anno 5 n. 86 - 13 Gennaio 2005

IN BREVE

Espiantare o non espiantare? Questo è il dilemma

La Regione Puglia ha deciso: i 355 alberi di ulivo centenari della Masseria Pacelli, a Castellana Grotte in provincia di Bari, saranno espiantati. L’autorizzazione è arrivata dall’Assessorato all’Agricoltura dopo la verifica della richiesta per la sostituzione delle piante con un nuovo impianto per la produzione di olive da mensa in irriguo e a sesto regolare. Come spiegato dall’Assessorato in seguito alla marcia di protesta di Domenica 9, la legge consente l'abbattimento quando è indispensabile per l'esecuzione di un miglioramento fondiario, come previsto dai Programmi operativi regionali 2000/2006 con la sostituzione di piante improduttive con piante produttive. Secondo le verifiche, “nessun vincolo esiste sugli alberi ma solo per i fabbricati esistenti nel fondo in questione”. L’Assessorato ha d’altronde auspicato che si cominci subito a lavorare per la realizzazione del Parco regionale degli ulivi secolari e che questo sia innanzitutto condiviso dagli agricoltori, così da poter tutelare gli interessi economici dei produttori e rispettare i vincoli paesaggistici.



Il Comitato nazionale per la Sicurezza Alimentare

Si è insediato alla Vigilia di Natale il Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare, CNSA, corrispettivo italiano dell’Autorità europea per la Sicurezza Alimentare. La struttura, nata dalla collaborazione dei ministeri della Salute, delle Politiche Agricole e Forestali con l’intesa Stato-Regioni e Province Autonome, si occuperà di coordinare, valutare, monitorare, divulgare le attività relative alla tutela della salute e della sicurezza dei prodotti alimentari. Presidente della Consulta scientifica è il Prof. Vittorio Silano, presidente del comitato scientifico dell’Autorità europea. Il Comitato Nazionale ha già un suo sito visitabile alla pagina www.sicuralimentare.it.



Più olio e meno verdura nella busta della spesa

Inflazione, aumento dei prezzi e calo delle vendite cambiano la composizione della spesa degli italiani. Secondo Coldiretti si acquista meno acqua minerale, meno birra e più vino, più olio di oliva, più burro e meno margarina, più fettine di carne, più grana padano, meno pesce in scatola e meno frutta e verdura. Sulla base dei dati Ismea-AcNielsen si registra inoltre una riduzione di circa un punto percentuale (-0,9%) nel valore dei consumi domestici delle famiglie italiane nei primi dieci mesi del 2004 rispetto allo stesso periodo del 2003. Il calo più vistoso si è verificato per l’acqua minerale (-8,6%) e l’aumento maggiore per l’olio di oliva (+8,5%).



Debito agricolo alla stelle

“L’indebitamento delle imprese agricole nei confronti del sistema bancario ammonta a un miliardo e settecento milioni di euro”. Lo ha dichiarato il parlamentare Sandro Delmastro Delle Vedove (AN), in una nota dell’agenzia AgenParl. “Recentemente – ha proseguito Delmastro Delle Vedove - le banche hanno richiesto l’immediata estinzione dei debiti, con l’evidente rischio di provocare il tracollo definitivo di un gran numero di imprese agricole”. Nella sua interrogazione al Ministro Alemanno è stato chiesto “un intervento urgente del Governo, che, pur salvaguardando l’autonomia decisionale del sistema bancario, richieda a quest’ultimo una seria riflessione e una valutazione della opportunità di graduare il rientro delle posizioni debitorie delle imprese agricole in termini compatibili con il mantenimento della loro presenza sul mercato, scongiurando così l’ipotesi di un collasso della struttura produttiva nazionale”.



Solidarietà

Contro la fame nel mondo, il presidente della Confederazione Italiana Agricoltori Giuseppe Politi, si appella ai colleghi europei affinchè emerga il loro spirito di solidarietà e di umanità. “I dati sulla fame nel mondo diffusi dalla FAO sono veramente allarmanti. Il drammatico problema coinvolge un numero crescente di persone: nel periodo 2000-2002 sono state 852 milioni, 18 milioni in piu' dalla metà degli anni '90: i costi umani ed economici della fame non potranno che aumentare se questa tendenza non verrà invertita. Tutto cio' dimostra che per combattere lo spettro della fame si fa ancora troppo poco e le azioni intraprese si disperdono in maniera preoccupante. C'e' l'esigenza di iniziative nuove e soprattutto di strategie di ampio e solido respiro”.



Aree protette nel Lazio

Nel Lazio ci saranno 32 nuove aree protette e oltre 15 mila ettari di territorio in piu' sottoposto a tutela. La delibera della Giunta regionale del Lazio, relativa al piano regionale dei parchi, prevede l'istituzione di 28 nuovi monumenti naturali, l'ampliamento di 3 riserve naturali (Monte Casoli di Bomarzo, Macchiatonda a Santa Marinella e Tor Caldara ad Anzio) e l'istituzione di una nuova riserva naturale sul Monte Terminillo nei comuni di Posta e Micigliano. Le aree protette della Regione diventeranno 87 e il territorio protetto passerà da 211.823 ettari ad oltre 227 mila ettari.




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