Anno 5 n. 86 - 13 Gennaio 2005

BANCO D’ASSAGGIO DELLE DOP
Accendere i riflettori su un patrimonio da tutelare

Da qualche tempo Organizzazioni Professionali, Istituti, Fondazioni, Enti vari compiono attente indagini sul livello di informazione e conoscenza che il pubblico ha dei vari marchi di Tutela Comunitaria.

Fino ad oggi, purtroppo i risultati sono sempre sconfortanti e non c’è nulla che lasci intravedere un’inversione di tendenza. Che il consumatore in genere abbia una percezione labile e conseguentemente un approccio confuso a questa forma di garanzia qualitativa o che, nel migliore dei casi, abbia il desiderio di informarsi, ma non ci riesca, è un dato scontato.

Scontato ma non solo. Per quanto riguarda il comparto dell’Olio è anche estremamente allarmante. Il consumatore ha una conoscenza talmente approssimativa su quanto il mercato offre che se con le indagini si andasse solo un poco più in profondità c’è da chiedersi quanti si aggirano fra i banchi del supermercato sappiano quale differenza corre tra “Olio Extra Vergine d’Oliva” e “Olio d’Oliva”.

Il Consorzio DOP Chianti Classico, dimostrando una particolare sensibilità al problema, con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali,
sta organizzando la prima edizione del Banco D’Assaggio dell’Olio delle DOP Italiane, una iniziativa che intende fornire una panoramica globale dell’intero comparto.

Il primo passo è una conferenza stampa che si terrà Martedì 18 Gennaio a Palazzo Rospigliosi a Roma per presentare l’evento vero e proprio che si svolgerà a Firenze tra il 20 e 22 maggio 2005. In quella occasione una cena di gala con presentazione delle DOP selezionate darà il via a due giorni di degustazioni e convegni. Un incontro dal quale uscirà un quadro completo e fruibile di quella che è l’attuale situazione del mondo delle DOP.

Un modo per accendere i riflettori sulle caratteristiche e peculiarità di uno dei prodotti più importanti del ricco paniere gastronomico italiano e per convogliare su questo aspetto l’attenzione dei media alimentandone l’interesse con una proposta stimolante ed offrire una visione di insieme che caratterizzi il mondo dei Consorzi Dop come un unicum che, nelle sue diversità fisiologiche, trova motivo di arricchimento e non di divisione.




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