Anno 4 n. 63 - 22 Gennaio 2004

ALEMANNO FAVOREVOLE
Il marchio Made in Europe non cancella il Made in Italy. Per l’Olio nessun pericolo, sarebbe inutile

Made in UE
Ma le Dop
e le Igp sono
un’altra cosa
leggi>>


Alemanno
favorevole
Il marchio
Made in Europe
non cancella
il Made in Italy.
Per l’Olio
nessun pericolo,
sarebbe inutile
leggi>>


Etichetta
a doppio taglio
Una bella
copertina ma
le informazioni
stanno
sull’ultima
pagina.
Anche per l’Olio
leggi>>




IN BREVE
Qualità...
Commercio...
Agriturist...
leggi>>
Il vice ministro alle Attività Produttive con delega per il Commercio Estero, Adolfo Urso, parlò dell’etichetta Made in Europe già a Palermo, durante il vertice europeo EurMed a Luglio. Una proposta ideata espressamente per tutelare la proprietà intellettuale dei prodotti europei contro le contraffazioni e per dare maggiori informazioni al consumatore.

Secondo l’idea italiana, l’etichetta europea d’origine dovrebbe essere obbligatoria per tutti i prodotti importati in Europa e facoltativa per quelli invece della comunità. In quest’ultimo caso la dicitura UE o Europe sarebbe accompagnata anche dall’identificativo del paese membro, ad esempio Made in UE-Italy.

Per Urso “è uno straordinario passo avanti per il sistema imprenditoriale italiano. Dotare ogni prodotto della sua carta d'identità è infatti il modo migliore per consentire al consumatore di scegliere e allo stesso tempo per reprimere la clandestinità e per lottare contro la contraffazione”.

Lo stesso Ministro delle Politiche Agricole, Gianni Alemanno, ha precisato che “la proposta di istituire il marchio Made in Europe non cancella il Made in Italy, ma è la necessaria premessa per evidenziare il paese di provenienza delle merci. Infatti – spiega Alemanno – per le normative dell’Unione europea un singolo paese membro non può imporre l’obbligatorietà del marchio di provenienza ma può farlo soltanto nell’ambito della cornice europea. Istituire il marchio Made in Europe non significa quindi abolire la difesa della provenienza nazionale delle merci, ma al contrario renderla possibile in tutto il mercato interno. L’importante è che al Made in Europe sia obbligatoriamente associata anche la specifica del Made in Italy”.

Una bella risata se la fa Paolo De Carolis, presidente del CNO (Consorzio Nazionale Olivicoltori) e dell’Interprofessione dell’olio d’oliva.
“Per l’Olio un marchio Made in UE non serve a niente; non significa nulla. Il nostro è un prodotto così specifico che non ci accontentiamo più neanche del Made in Italy ma vogliamo addirittura la tracciabilità degli uliveti stessi. Capisco che per altre categorie merceologiche possa essere un fattore di garanzia ma per il settore alimentare non avrebbe senso”.




© L’utilizzo dei testi e delle foto pubblicati su Oleoteca è autorizzato ai soli scopi
di divulgazione giornalistica e previa citazione chiara e visibile della fonte Oleoteca