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Olio DOP è meglio. E questo il titolo del sondaggio condotto da Federdop, la federazione che riunisce i rappresentanti degli Olii a Denominazione di Origine Protetta e finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole.
Tra i molti dati della ricerca, interessante è il profilo del campione di acquirente che occupa le testa della classifica; è maschio, laureato, con una buona capacità di acquisto ed è un adulto maturo che ha superato i 55 anni.
E limmagine di un consumatore attento, motivato e consapevole che orienta le sue scelte dando la precedenza alla qualità, alla certificazione, alla tipicità e allorigine del prodotto.
Estremamente utili al monitoraggio del settore anche tutti gli altri dati raccolti da Federdop che qui sintetizziamo.
Il 15% del campione intervistato acquista Extra Vergine DOP, ma si approvvigiona meno frequentemente rispetto al consumatore medio di Olio dOliva.
Il 40% dei residenti al Sud Italia ha dichiarato di acquistare Extra Vergine in media solo una o due volte l'anno, mentre ben il 52% dei residenti nell'Italia Nord-Occidentale lo acquista più volte in un mese.
Più del 30% lo compra direttamente dal produttore e la quota sale al 47,6% per chi acquista Extra Vergine a Denominazione di Origine Protetta. Tra i consumatori di DOP, il 13,1% consuma meno di mezzo litro al mese, mentre il 15,5% degli intervistati ha dichiarato di consumarne più di tre litri ogni mese.
La stragrande maggioranza del campione (oltre 70%) consuma comunque da 0,5 litri a 3 litri al mese, senza grosse differenze tra chi preferisce le DOP e chi consuma altri tipi di Olio.
A orientare le scelte di acquisto degli Extra Vergini DOP degli italiani, al primo posto figura la qualità, al secondo la zona di provenienza, seguita dalla certificazione Dop a pari merito con il prezzo, mentre quasi la metà dei consumatori risulta sempre fedele alla stessa marca.
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