Anno 5 n. 94 - 16 Giugno 2005

MADE IN ITALY IN CRISI
Dall’Olio alla maglieria dati preoccupanti

Made
in Italy
in crisi
Dall’Olio
alla
maglieria
dati
preoccupanti
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Made
in Italy
boom in
Giappone
Olio
pomodoro
e parmigiano
alla grande
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Gli ultimi numeri sul fatturato dell’industria italiana diffusi dall’ISTAT e relativi allo scorso mese di Febbraio confermano lo stato di crisi in cui versa la nostra economia.

Il dato allarmante riguarda più direttamente tutti quei prodotti che possono presentare quel valore aggiunto che si identifica con l’espressione “Made in Italy” e che a livello mondiale rappresenta molto di più di un normale marchio di fabbrica.

Abbigliamento, tessuti, scarpe, mobili, gioielli denunciano flessioni espresse anche a due cifre percentuali.

Il settore agroalimentare è sicuramente una delle punte di diamante del Made in Italy e su questo scenario l’Extra Vergine italiano primeggia da sempre sia per i suoi valori nutrizionali sia per quelli tradizionali e culturali. Purtroppo, sempre in riferimento alle cifre fornite dall’istituto Superiore di Statistica, è proprio l’Olio d’Oliva a denunciare la flessione maggiore rispetto ad altri settori dell’agroalimentare.

Sono tutti dati in negativo: nelle bevande il calo è stato dell’1,1%, va male anche la lavorazione del pesce con un meno 5%, l’ortofrutta soffre di più con un –8,4%, ma la maglia nera, come si diceva, va proprio all’Olio in caduta del 12,2%.




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