Anno 5 n. 94 - 16 Giugno 2005

MADE IN ITALY BOOM IN GIAPPONE
Olio pomodoro e parmigiano alla grande
Made
in Italy
in crisi
Dall’Olio
alla
maglieria
dati
preoccupanti
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Made
in Italy
boom in
Giappone
Olio
pomodoro
e parmigiano
alla grande
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Se i dati Istat sul calo dei fatturati preoccupano sul fronte interno, notizie confortanti vengono dal Paese del Sol Levante che pur avendo scoperto già da tempo le nostre “griffes” agroalimentari è sempre più attento ai benefici della dieta mediterranea.

Pasta, Extra Vergine, parmigiano e pomodori trainano l'export dell'Italia verso il Giappone sui cui mercati, secondo un’analisi della Coldiretti, nel 2004 si e' registrato un aumento del 21% del valore delle esportazioni di parmigiano e grana padano, del 17% per i pomodori pelati, del 5% per l’Olio d’Oliva e del 3% per la pasta di semola.

In particolare, la Coldiretti evidenzia come si sia verificato un aumento complessivo del valore delle esportazioni di prodotti agroalimentari nazionali pari al 4%, in controtendenza rispetto alle difficoltà incontrate sugli altri mercati internazionali dal Made in Italy.

Analizzando nel dettaglio le voci del positivo andamento, si nota come al primo posto nello scambio con il Giappone, si colloca la pasta di semola con un valore di quasi 66 milioni di euro, seguita dall'Olio d’Oliva con 59 milioni di euro, i pomodori pelati con 42 milioni di euro e i formaggi grana padano e parmigiano reggiano con 15 milioni di euro.

Le buone performance dell'agroalimentare nazionale su mercati ricchi come quello giapponese, che nel primo trimestre dell'anno hanno evidenziato un balzo dell'1,3% nel Pil, dimostra che il Made in Italy può vincere la sfida
competitiva di paesi emergenti come la Cina se investe sulle risorse tradizionali di cui dispone.





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