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Leccesso di abbronzatura non fa bene alla pelle. A provarlo sono numerosi studi dai quali è emerso che il 55% della popolazione mondiale con la pelle bianca e che vive sotto una forte esposizione ai raggi ultravioletti, viene colpita da melanomi cutanei e da carcinomi baso e spino-cellulari, che rappresentano il 95% di tutti i tumori della pelle.
Il primato spetta allAustralia, terra assolata e popolata da individui dalla carnagione chiara, con capelli biondo-rossi. Particolarmente suscettibili sono tutti i bambini al di sotto dei 15 anni di età, che, secondo vari studi epidemiologici, se sottoposti a eccessiva esposizione solare rischiano, più dei loro coetanei non esposti, di contrarre da adulti un tumore cutaneo. A rischio anche i cosiddetti lavoratori outdoor, che svolgono cioè attività allaperto, come agricoltori, benzinai, marinai, o giardinieri, e coloro che si espongono in maniera intermittente al sole nel tempo libero.
Daltronde le radiazioni Uv sono riflesse o diffuse in misura variabile dalle diverse superfici, per esempio, la neve fresca può riflettere l'80% della radiazione Uv, la sabbia asciutta circa il 15% e la schiuma del mare circa il 25%. Che il rischio di melanoma sia direttamente proporzionale alla quantità di raggi assorbita da ciascuno nel corso della vita è stato poi dimostrato da uno studio pubblicato sul Cancer Research e coordinato dal National Cancer Istitute americano, in base a cui si è visto che un incremento del 10% l'anno dell'esposizione al sole si traduce in un aumento del rischio di melanoma del 19% per gli uomini e del 16% per le donne.
In Italia, dove si registrano 7.000 nuovi casi di melanoma lanno, secondo una recente indagine condotta da Eurisko, su 1800 soggetti ben 1650 persone si espongono al sole per abbronzarsi senza preoccupazioni. E nonostante il 91% degli intervistati si dichiari consapevole dei danni che i raggi Uv arrecano alla pelle, il 47% non usa mai prodotti solari protettivi.
SEMAFORO GIALLO
Il sole dà vita, ma toglie troppo alla pelle dichiara Anna Falchi, attrice e conduttrice televisiva -. Le esposizioni prolungate, infatti, possono provocare danni irreparabili: piccoli imperfezioni che diventano cicatrici, eritemi che ci tormentano per tutta la vita. Senza parlare dellinvecchiamento precoce delle cellule e della possibilità che si sviluppi un tumore. La pelle ci protegge. È bene, quindi, non danneggiarla e non bruciarla, salvaguardando soprattutto i bambini e gli adolescenti che ignorano gli effetti collaterali del sole.
* Rubrica realizzata per La Giornata Nazionale per la Prevenzione della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, con il patrocinio del Ministero della Salute e del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e con il contributo del Consorzio di Garanzia dellOlio Extra Vergine di Oliva di Qualità.
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