|
|
 |
Per quanti non avessero seguito la vicenda (vedi Oleoteca 64 e 65), riassumiamo, per dovere di cronaca, i fatti: verso la fine Gennaio, il Tribunale Amministrativo della Liguria accoglie le motivazioni presentate da un nutrito gruppo di convenuti i quali chiedono lannullamento del Decreto Ministeriale che, dopo un anno di moratoria, ha reso operativa quella parte del regolamento comunitario 1019 riguardante la commercializzazione dellOlio rendendone obbligatorio il confezionamento e letichettatura.
Per effetto di quella sentenza torna ad essere libera la vendita del prodotto sfuso. Si moltiplicano le reazioni ed i commenti pro e contro, ma come Oleoteca aveva anticipato già allindomani del pronunciamento del TAR Ligure, quello era solo il primo passo di un iter né corto, né facile.
Il MIPAF, infatti, ha impugnato quella sentenza presentando ricorso al Consiglio di Stato precisando che la decisione del TAR non tiene conto che il Decreto Ministeriale rappresenta un obbligo per lo Stato Membro (lItalia) che ha recepito il regolamento della Commissione Europea senza aggiungere alcuna modifica.
Va inoltre considerato, si deduce dal ricorso del Ministero, che tra gli effetti della sentenza cè quello di porre forzatamente lItalia in una condizione non solo di inadempienza, ma addirittura di infrazione rispetto alle direttive europee e, per questo potrebbe incorrere in misure sanzionatorie.
Cosa accadrà adesso? Intanto cè da dire che gli effetti della sentenza rimangono immutati ed operativi fino ad un pronunciamento del Consiglio di Stato. Difficile prevedere i tempi per un pronunciamento che potrebbe essere sia di accoglimento sia di sospensione, a meno che il Consiglio di Stato non decida per una trattazione immediata del caso in via durgenza, allora potremmo tornare a parlare della faccenda molto presto.

|