Anno 4 n. 65 - 19 Febbraio 2004

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Olio a
maggioranza
Nessun
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per il voto
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Ruoli
mancanti
Lupi:
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la centralità
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I 10 nuovi commissari aggregati

Sarà la lettone Sandra Kalniete, il commissario aggregato all'agricoltura per i nuovi Stati membri che si affiancherà a Franz Fischler a partire dal 1° Maggio prossimo fino alla conclusione dell’attuale mandato dell’esecutivo europeo che scade il 31 Ottobre 2004. Durante il semestre i nuovi commissari avranno diritto di voto pur non essendo effettivamente titolari di alcun settore. Al commissario alla sanità e protezione consumatori David Byrne si aggiungerà il ceco Milos Kuzvart mentre con il commissario per il commercio Pascal Lamy ci sarà la polacca Danuta Huebner.



Prezzi produzione agricola: l’Italia la più cara

Secondo l'Ufficio statistico della Ue l’aumento medio maggiore dei prezzi agricoli alla produzione nel 2003 è imputabile all’Italia, con un +2,7% rispetto all’+1,4% della UE. Dal 2002 al 2003, infatti, l'indice reale dei prezzi alla produzione è salito del 3,8% per frutta e verdura e dello 0,7% per i prodotti zootecnici, contro una media europea rispettivamente del +4,4% e del –1,6%. Aumenti dei prezzi ci sono stati anche in Grecia, Regno Unito, Portogallo, Spagna, Francia e Belgio mentre Danimarca, Finlandia, Irlanda, Svezia, Austria, Lussemburgo, Germania e Olanda hanno registrato una diminuzione.



PMI: si agli aiuti di stato

La Commissione Europea ha autorizzato l’Italia ad erogare fondi nazionali a favore delle piccole e medie imprese del settore agricolo per l’accesso al mercato. Gli aiuti di stato, pari a 5 milioni di euro da stanziarsi annualmente fino al 2005, serviranno per la costituzione dei fondi di capitale di rischio necessari per la costituzione dell’impresa.



Menzioni scippate?

Martedì 10 è stata confermata la modifica del Comitato europeo di gestione del vino del regolamento Ue per l’utilizzo delle menzioni tradizionali dei vini europei. Tale modifica permetterà ai paesi terzi di utilizzarle solo a determinate condizioni. Sarà possibile, per esempio, se un prodotto di un paese terzo, con una stessa menzione europea, viene utilizzato da almeno 10 anni. Non sarà necessario, invece, un riconoscimento in un quadro legislativo nazionale ma occorrerà che il vino in questione sia conforme alle regole in vigore per i produttori vinicoli nel paese di origine e che sia compresa la funzione di un'organizzazione professionale rappresentativa.




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