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Prosegue, in Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, lesame della riforma dellOrganizzazione Comune di Mercato dellOlio dOliva.
Nel suo intervento, Francesco Fiori europarlamentare del PPE-DE, ha sottolineato lesigenza di sostenere la qualità ed abbattere gli ostacoli burocratici per valorizzare il settore dando sempre maggiore importanza alle produzioni etichettate come DOP. Una delle perplessità che Fiori ha manifestato nel suo intervento riguarda lassicurazione che il budget finora assicurato ai produttori resti invariato. Ha messo in guardia sul rischio di abbandono della coltura nelle aree più disagiate ed ha richiesto strumenti di tutela per le aziende che hanno affittato i propri oliveti nel periodo 2000/2002 e la semplificazione dei sistemi di calcolo per la ripartizione degli aiuti.
Il sostegno al miglioramento della qualità dellOlio prodotto piuttosto che allincremento della sua quantità deve essere il cardine principale della riforma anche per Cosimo Lacirignola, direttore dellIstituto Agronomico Mediterraneo - IAM di Bari del Ciheam (Centre international de Hautes Etudes Agronomiques Méditerranéennes). Nella sua audizione Lacirignola ha rimarcato che qualità, origine e identità sono le chiavi del successo per laffermazione dellOlio sui mercati mondiali sia per quelli dei paesi tradizionalmente consumatori sia per quelli nei quali (Stati Uniti, Giappone, Australia) il consumo è in aumento.
Il crescente prestigio nutrizionale e salutistico di questo prodotto, secondo il direttore dello IAM, bene si coniuga con il costante aumento dellinteresse dei consumatori per prodotti sani e naturali e la riforma dovrà puntare sul sostegno della qualità, sul miglioramento delle strutture produttive, sulla formazione di figure professionali specializzate, linnovazione tecnologica, lapplicazione pratica delle conoscenze e la ricerca scientifica.

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