Anno 4 n. 64 - 5 Febbraio 2004

RIFORMA OCM OLIO – PARTE SECONDA
Gli altri emendamenti su dazi e stoccaggio


Riforma
Ocm olio
Parte
seconda
Gli altri
emendamenti
su dazi e
stoccaggio
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Stralci dalla
Commissione
Parlamntare
Agricoltura
Un sostegno
corretto
che punti
sulla qualità
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Come anticipato nello scorso numero, Oleoteca dedica questo spazio all’approfondimento della relazione del Parlamento Europeo sulla riforma del settore Olio. Dopo aver parlato, appunto, degli emendamenti riguardanti la qualità e le organizzazioni di settore è il momento di conoscere quali proposte sono state avanzate per la parte degli aiuti, dello stoccaggio, dei prezzi.

Il Parlamento ha puntato in particolare su una maggiore trasparenza del sistema del TPA, ovvero del Traffico di Perfezionamento Attivo, per evitare che con questo meccanismo si arrivi a denominare e vendere come oli comunitari quelli ottenuti con olive o oli importati da paesi extracomunitari; altro punto riguarda l’aumento del prezzo base per l’attivazione, in forma automatica, dello stoccaggio privato.

Mercato e dazi
Il Parlamento rigetta la normativa proposta per sospendere parzialmente o totalmente l'applicazione all'olio di oliva dei dazi della tariffa doganale comune, qualora il prezzo di mercato nella Comunità superi di 1,6 volte i prezzi medi stabiliti per un periodo di almeno tre mesi, per assicurare poi un contingente di importazione ad un'aliquota ridotta. Per il Parlamento, infatti, “non si vede perché il settore e i produttori di olio di oliva debbano essere penalizzati se il prezzo aumenta, soprattutto se, con negli ultimi tempi, il fenomeno è condiviso dai consumatori che pagano di più pur di consumare olio di qualità. Del resto meccanismi come il TPA e meglio ancora accordi bilaterali con paesi produttori già assicurano approvvigionamenti al mercato comunitario che già si confronta con l’imminente area di libero scambio nel mediterraneo nel 2010”. Oltretutto il meccanismo proposto non prevede un meccanismo automatico di interruzione delle importazioni a dazio zero o ridotto. Vi sono, si spiega, già diversi meccanismi che regolano l’approvvigionamento del mercato europeo dell’olio. Introdurne uno ulteriore penalizzerebbe i produttori.

Ammasso privato
Viene proposto di rendere automatico il regime di aiuti ai contratti di ammasso privato. Considerato già di per sé “uno strumento efficace per la regolazione dell'offerta di olio di oliva, in grado di fungere da rete di sicurezza in caso di gravi perturbazioni del mercato”, l’automatizzazione del sistema costituirebbe “una tempestiva valvola di sicurezza più efficace rispetto alla procedura attuale”. In tal modo , per regolarizzare il mercato in caso di gravi perturbazioni, “gli organismi che offrano sufficienti garanzie e che siano stati riconosciuti dagli Stati membri possono decidere di concludere contratti per l'ammasso dell'olio di oliva da essi posto in commercio”. D’altronde il Parlamento propone che il livello del prezzo medio per attivare lo stoccaggio sia aumentato per gli oli vergini ed extravergini : 2.000 euro/tonnellata per l’olio extra vergine di oliva invece di 1.779; 1.931 e/t per l’olio vergine di oliva invece di 1.710; 1.500 e/t per l’olio di oliva lampante avente un grado di acidità libera pari a 3 invece di 1.487 (l’importo è ridotto di 36,70 e/t per ogni ulteriore grado di acidità).

Aiuti
“Considerando l’estrema specificità della produzione olivicola, fortemente caratterizzata dall’alternanza di annate di “carica e scarica” produttiva, per evitare penalizzazioni ingiustificate agli olivicoltori di una stessa area, si propone il ricorso alle rese medie delle zone omogenee (dati già esistenti) quale parametro di riferimento per il calcolo su base triennale dell’aiuto disaccoppiato ai produttori (da ripartirsi in proporzione agli ettari SIG posseduti prima del 1 maggio 98). Si tratta di una misura di equità analoga al meccanismo di regionalizzazione già prevista all’art. 58 del reg. 1782/03 (normativa di riferimento per la nuova PAC n.d.r.) e che è di facile applicazione in quanto i dati di riferimento sono già disponibili”. Considerando poi che non tutti gli olivicoltori che oggi percepiscono l’aiuto potranno o vorranno accedere alla quota aiuto accoppiata all’oliveto (40%), è opportuno prevedere che l’intero plafond nazionale - compresi eventuali risparmi - vengano assegnati in maniera proporzionale agli olivicoltori che hanno maturato il diritto di percepire il predetto aiuto. Infine si propone che l’intero plafond nazionale dell’aiuto accoppiato all’oliveto debba essere ripartito fra gli olivicoltori che rispetteranno i criteri ambientale, sociale e sviluppo qualitativo, anche se l’aiuto individuale dovesse risultare superiore all’aiuto precedentemente percepito.

Programmi di attività
Il Parlamento chiede che la quota di finanziamento del 75% erogata dalla Comunità per i programmi di attività, realizzati in almeno tre Stati membri o paesi terzi non produttori da organizzazioni di operatori riconosciute di almeno due Stati membri produttori, sia riconosciuta per tutte le attività, comprese ad esempio le azioni di informazione in paesi terzi e non sia invece ridotta per queste al 50% come suggerito dalla Commissione Europea.

L’approvazione della relazione da parte della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo è prevista per il 18 Febbraio.





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