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Come anticipato nello scorso numero, Oleoteca dedica questo spazio allapprofondimento della relazione del Parlamento Europeo sulla riforma del settore Olio. Dopo aver parlato, appunto, degli emendamenti riguardanti la qualità e le organizzazioni di settore è il momento di conoscere quali proposte sono state avanzate per la parte degli aiuti, dello stoccaggio, dei prezzi.
Il Parlamento ha puntato in particolare su una maggiore trasparenza del sistema del TPA, ovvero del Traffico di Perfezionamento Attivo, per evitare che con questo meccanismo si arrivi a denominare e vendere come oli comunitari quelli ottenuti con olive o oli importati da paesi extracomunitari; altro punto riguarda laumento del prezzo base per lattivazione, in forma automatica, dello stoccaggio privato.
Mercato e dazi
Il Parlamento rigetta la normativa proposta per sospendere parzialmente o totalmente l'applicazione all'olio di oliva dei dazi della tariffa doganale comune, qualora il prezzo di mercato nella Comunità superi di 1,6 volte i prezzi medi stabiliti per un periodo di almeno tre mesi, per assicurare poi un contingente di importazione ad un'aliquota ridotta. Per il Parlamento, infatti, non si vede perché il settore e i produttori di olio di oliva debbano essere penalizzati se il prezzo aumenta, soprattutto se, con negli ultimi tempi, il fenomeno è condiviso dai consumatori che pagano di più pur di consumare olio di qualità. Del resto meccanismi come il TPA e meglio ancora accordi bilaterali con paesi produttori già assicurano approvvigionamenti al mercato comunitario che già si confronta con limminente area di libero scambio nel mediterraneo nel 2010. Oltretutto il meccanismo proposto non prevede un meccanismo automatico di interruzione delle importazioni a dazio zero o ridotto. Vi sono, si spiega, già diversi meccanismi che regolano lapprovvigionamento del mercato europeo dellolio. Introdurne uno ulteriore penalizzerebbe i produttori.
Ammasso privato
Viene proposto di rendere automatico il regime di aiuti ai contratti di ammasso privato. Considerato già di per sé uno strumento efficace per la regolazione dell'offerta di olio di oliva, in grado di fungere da rete di sicurezza in caso di gravi perturbazioni del mercato, lautomatizzazione del sistema costituirebbe una tempestiva valvola di sicurezza più efficace rispetto alla procedura attuale. In tal modo , per regolarizzare il mercato in caso di gravi perturbazioni, gli organismi che offrano sufficienti garanzie e che siano stati riconosciuti dagli Stati membri possono decidere di concludere contratti per l'ammasso dell'olio di oliva da essi posto in commercio. Daltronde il Parlamento propone che il livello del prezzo medio per attivare lo stoccaggio sia aumentato per gli oli vergini ed extravergini : 2.000 euro/tonnellata per lolio extra vergine di oliva invece di 1.779; 1.931 e/t per lolio vergine di oliva invece di 1.710; 1.500 e/t per lolio di oliva lampante avente un grado di acidità libera pari a 3 invece di 1.487 (limporto è ridotto di 36,70 e/t per ogni ulteriore grado di acidità).
Aiuti
Considerando lestrema specificità della produzione olivicola, fortemente caratterizzata dallalternanza di annate di carica e scarica produttiva, per evitare penalizzazioni ingiustificate agli olivicoltori di una stessa area, si propone il ricorso alle rese medie delle zone omogenee (dati già esistenti) quale parametro di riferimento per il calcolo su base triennale dellaiuto disaccoppiato ai produttori (da ripartirsi in proporzione agli ettari SIG posseduti prima del 1 maggio 98). Si tratta di una misura di equità analoga al meccanismo di regionalizzazione già prevista allart. 58 del reg. 1782/03 (normativa di riferimento per la nuova PAC n.d.r.) e che è di facile applicazione in quanto i dati di riferimento sono già disponibili. Considerando poi che non tutti gli olivicoltori che oggi percepiscono laiuto potranno o vorranno accedere alla quota aiuto accoppiata alloliveto (40%), è opportuno prevedere che lintero plafond nazionale - compresi eventuali risparmi - vengano assegnati in maniera proporzionale agli olivicoltori che hanno maturato il diritto di percepire il predetto aiuto. Infine si propone che lintero plafond nazionale dellaiuto accoppiato alloliveto debba essere ripartito fra gli olivicoltori che rispetteranno i criteri ambientale, sociale e sviluppo qualitativo, anche se laiuto individuale dovesse risultare superiore allaiuto precedentemente percepito.
Programmi di attività
Il Parlamento chiede che la quota di finanziamento del 75% erogata dalla Comunità per i programmi di attività, realizzati in almeno tre Stati membri o paesi terzi non produttori da organizzazioni di operatori riconosciute di almeno due Stati membri produttori, sia riconosciuta per tutte le attività, comprese ad esempio le azioni di informazione in paesi terzi e non sia invece ridotta per queste al 50% come suggerito dalla Commissione Europea.
Lapprovazione della relazione da parte della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo è prevista per il 18 Febbraio.

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