CODICE EUROPEO CONTRO IL CANCRO Capitolo 5: alcolici, due bicchieri al giorno se sei uomo, uno se sei donna
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Lalcol è un nemico della salute. Rispetto a chi non ha mai bevuto alcolici, infatti, i bevitori accaniti corrono un rischio dalle 10 alle 100 volte maggiore di ammalarsi di cancro della cavità orale, della faringe, dell'esofago e della laringe. Numerose evidenze scientifiche attestano che labuso di alcol aumenta del 10-20% il rischio di cancro del retto e del colon, mentre per le donne, il rischio di carcinoma mammario aumenta del 10% per ogni 10 grammi di alcol in più assunti quotidianamente. Lalcol, infatti, agisce sui fattori ormonali che sono alla base dello sviluppo di questo tipo di cancro. Bastano invece 10 anni di astensione dallalcol per abbassare il rischio di cancro allesofago del 60%.
Secondo lOMS la Regione europea detiene il record del più alto consumo di alcol nel mondo con una media, stimata dallOssfad (Osservatorio fumo, alcol e droga dellISS), di oltre 9 litri a persona in un anno. In Italia, il consumo annuo di alcol pro capite annuale si aggira sui 7,5 litri e siamo il primo dei 51 Paesi coinvolti nel monitoraggio OMS ad aver raggiunto lobiettivo di una diminuzione del 25% del consumo pro-capite di alcol nel periodo prefissato 1981-2000. Nonostante questo, siamo però ancora lontani dal livello di consumo auspicabile dellOMS per il 2015, pari a 6 litri lanno per tutta la popolazione al di sopra di 15 anni e a 0 litri per quella di età inferiore. E non mancano, inoltre, fenomeni in controtendenza.
Secondo quanto si legge nel Rapporto sullo stato sanitario del paese 2001-2002, i soggetti che abusano di alcol, individuati come coloro che si sono ubriacati più di una volta negli ultimi 3 mesi, sono aumentati dallo 0,9% del 1993 all1,4% del 2000. La Società Italiana di Alcologia ha stimato in oltre 50.000 i nuovi alcolisti ogni anno. Rimane, inoltre, alta la prevalenza del consumo quotidiano eccessivo di vino nei maschi, a fronte anche di una crescita dei giovani consumatori, che rappresentano oggi il 75% della popolazione giovanile, con picchi sorprendenti tra i quattordicenni e le ragazze. Tra di loro il 33% è un consumatore assiduo, il 19% regolare, il 21% occasionale, il 5% eccede e il 3% abusa (Doxa 2001).
In particolare si nota un cambiamento nellatteggiamento assunto dagli italiani nei confronti dellabitudine al bere: dal modello culturale mediterraneo caratterizzato da consumi moderati e strettamente legato ai pasti, si è passati a un modello di consumo separato, di binge drinking (bere per ubriacarsi), di ponte o droga daccesso verso luso di altre sostanze illegali. Aumentano, infine, i giovani che ricorrono sempre più spesso ai superalcolici, ovvero a bevande ad alta gradazione alcolica.
SEMAFORO GIALLO
Cè una voglia di trasgressione negli occhi di molti giovani - afferma Massimo Giletti, giornalista e conduttore televisivo - comprensibile per la loro età, ma che non tiene conto delle conseguenze. Prima di trasgredire, infatti, ci si dovrebbe soffermare sui valori veri della vita, tra cui lalcol non trova posto. Non è certo grazie ad esso che si diventa adulti e forti, più bravi e più belli. Al contrario labuso di bevande alcoliche porta nientaltro che al degrado della persona.
* Rubrica realizzata per La Giornata Nazionale per la Prevenzione della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, con il patrocinio del Ministero della Salute e del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e con il contributo del Consorzio di Garanzia dellOlio Extra Vergine di Oliva di Qualità.
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