Anno 4 n. 69 - 15 Aprile 2004

FINO AL DISACCOPPIAMENTO TOTALE
Come cambia il settore dell’olio d’oliva con la nuova riforma

OCM è fatta
Dopo 18 ore
un mezzo
miracolo
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A Lussemburgo
premiata
la qualità
Adesso
occhio ai
regolamenti
di applicazione
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Fino al
disaccop-
piamento
totale
Come cambia
il settore
dell’olio d’oliva
con la nuova
riforma
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Un aiuto disaccoppiato fino al 100% ed il 10% dei fondi comunitari per i programmi di qualità. Sono questi i due punti di maggior rilievo su cui si è più tenacemente dibattuto in questa maratona lussemburghese e su cui finalmente si è raggiunto l’accordo dei 15 Ministri dell’agricoltura europei e dello stesso Commissario Franz Fischler.

Con la scampata “spada di Damocle” del tabacco che rischiava di sacrificare in parte le altre riforme, l’accordo sulla riforma dell’OCM Olio di Oliva è stato un capolavoro di diplomazia. Soprattutto nei confronti della Spagna che, pur essendo d’accordo sulla maggioranza dei punti nel settore oleicolo, si è tenuta in netto contrasto sul mantenimento dei budget finanziari nazionali poiché richiedeva fermamente un aumento di circa 110 milioni della sua quota, contro l’offerta di Fischler (forse ancora sul piatto) di 20 milioni di euro. In definitiva il pacchetto completo mediterraneo di riforma di tabacco, olio, cotone e luppolo ha avuto il parere contrario solo di Spagna (che ha forti interessi in tutti i comparti), Danimarca e Svezia. Francia e Portogallo si sono visti riconosciuti gli aiuti per oliveti impiantati dopo il 1° Maggio 1998 (3.500 ettari francesi e 30.000 portoghesi).

Come si auspicavano tutti gli operatori ed i politici – primo fra tutti Gianni Alemanno – grande peso ha avuto il voto del Parlamento Europeo che l’11 Marzo ha approvato tutti gli emendamenti della Relazione Lavarra, alla base dell’accordo raggiunto.

Nello specifico il compromesso prevede, rispetto alla bozza originaria di Fischler, le seguenti possibilità:
ß Viene mantenuto il budget finanziario nazionale che per l’Italia ammonta a 719 milioni di euro, quota che non verrà rivista fino al 2013.
Si conferma un aiuto disaccoppiato minimo del 60% ma ogni Stato membro potrà decidere, entro il 1° Agosto 2005, di elevare tale percentuale fino al 100%;
Ogni Stato potrà inoltre destinare fino al 10% del fondo nazionale alle attività per la qualità. Ciò significa che l’Italia avrà a disposizione per tali programmi circa 71,9 milioni di euro;
Il periodo di riferimento storico per il calcolo dell’aiuto unico aziendale sarà calcolato sull’arco di 4 anni invece di tre, ossia dalla campagna 1999/2000 a quella 2002/2003;
Le piccole aziende, che hanno estensione massima di 0,5 ettari, riceveranno il 100% dell’aiuto unico. Viene così accolta la richiesta italiana di elevare il limite di 0,3 ettari originariamente indicato;
L’aiuto minimo pagato passa da 50 a 75 euro;
L’entrata in vigore della riforma viene prorogata al 1° Gennaio 2006;
La nuova OCM Olio sarà valida per 10 anni e prima del 2013 sarà sottoposta ad una media revisione nel 2009.

L’attuale accordo politico dovrebbe quindi essere formalizzato entro il 1° Maggio, data d’entrata nella UE dei nuovi 10 Paesi membri dell’area orientale, durante il prossimo Consiglio Agricolo già previsto in agenda per il 26 e 27 Aprile, sempre a Lussemburgo.





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