|
 |
E' nato con la camicia! Espressione popolare per dire di qualcuno che è fortunato. La fortuna, è noto, dipende dall'imponderabile.
E l'Olio Toscano ha la fortuna di chiamarsi
Toscano. La stessa fortuna toccata alle Arance di
Sicilia, al Whisky
Scozzese, agli Orologi
Svizzeri, alle Lame
di Toledo.
Un valore aggiunto, regalato dalla fortuna, cui gli olivicoltori toscani non hanno rinunciato, tanto è vero che alla DOP hanno preferito l'IGP, l'Indicazione Geografica Protetta. Una sorta di passaporto mondiale che non chiama in ballo confronti qualitativi con altri prodotti, ma che si avvale di notorietà e di fama senza confini costruite da mille fattori concomitanti.
Il Consorzio per la tutela dell'Olio Toscano, per ottimizzare al massimo i vantaggi del suo nome ha messo a punto un sistema di rintracciabilità via Internet che utilizzando il codice stampato sul collarino di ogni bottiglia consente al consumatore di sapere chi, tra le novemila aziende del Consorzio, ha prodotto l'Olio che ha in mano, dove si trova l'Oliveta da cui provengono le olive, quale il frantoio che le ha spremute e quale l'azienda che ha imbottigliato.
Tutto parte dal sito Internet <www.consorziooliotoscano.it>. Si comincia cliccando sulla bandierina ed attraverso un percorso semplice che chiede solo di inserire il codice e la capacità di contenuto della bottiglia si potranno ottenere tutte le informazioni necessarie.
Nella campagna olearia appena conclusa, il Consorzio Olio Toscano ha certificato cinquemila quintali di Extra Vergine IGP che si traducono in circa tre milioni di bottiglie. Ognuna con il suo collarino, ognuna col suo numero, ognuna senza misteri per il consumatore che vuol sapere tutto, ma proprio tutto sul suo Olio di alta qualità.
|