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Nas è una sigla a cui eravamo abituati e affezionati, ma oggi la dizione corretta è “Carabinieri per la Sanità” e quello che hanno messo a segno gli uomini del Gruppo Antisifisticazioni e Sanità di Salerno per delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vallo della Lucania è un colpo veramente formidabile.
Sono bastati due mesi di indagini e nella rete sono finiti i componenti di un’articolata associazione per delinquere operante in varie regioni e dedita alla produzione e commercializzazione in ambito nazionale ed internazionaledi Olio d’Oliva sofisticato e contraffatto.
L’operazione denominata Oasi Connection ha portato al sequestro di beni e materiale per un valore di oltre 6 milioni di euro tra cui 2 stabilimenti di produzione ed imbottigliamento di olii; 2 autocisterne; 4 silos e 33.000 confezioni pari a circa 110.000 litri di olio sofisticato e contraffatto; 5 vasche e 7 serbatoi pieni di decine di migliaia di litri di una miscela oleosa colorata pronta per essere imbottigliata; migliaia di lattine di varie misure in attesa di essere riempite e moltissimo altro materiale di notevole interesse investigativo.
Tra i coinvolti a vario titolo nell’inchiesta ci sono V.A. 55enne di Cicerale (SA) titolare di uno stabilimento di imbottigliamento di Olio, C.G. 60 anni di Pagani, titolare di un Oleificio, C.G. 31 anni di Pagani responsabile di un azienda di confezionamento, T.L. 50 anni di Pignataro Maggiore (CE) titolare di un’azienda di trasporti, D.F. 46enne di Canosa di Puglia (BA) responsabile di una tipografia.
L’Extra Vergine fasullo veniva ottenuto manipolando scadenti olii di semi che venivano colorati ed insaporiti con betacarotene e clorofilla industriale quindi confezionati ed etichettati con nomi di fantasia riferiti ad aziende inesistenti con sede in Puglia, Basilicata e Toscana.
Una capillare distribuzione provvedeva a piazzare tale prodotto sulla rete commerciale del nord Italia e sui mercati di Berlino, Monaco ed Hannover.
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OPERAZIONE OASI CONNECTION