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Quella per far scomparire le anonime oliere sulle tavole dei ristoranti è una guerra che si presenta lunga e difficile, ma è una vera e propria guerra santa che, una volta vinta, darà una spallata fatale al grigiore e allanonimato nel quale è costretto uno dei nostri prodotti più prestigiosi.
Le tavole dei ristoranti sono stati preziosi palcoscenici e trampolini di lancio per il vino. E arrivato il momento che anche allExtra Vergine siano date le stesse possibilità.
Ne è convito il Consorzio DOP Chianti Classico che ha fatto sentire la sua voce a ''Mercantolio'', rassegna dedicata all' Olio d' Oliva di qualità svoltasi a Mercatale Val di Pesa.
Spesso nei ristoranti, anche quelli più costosi, si serve Olio d' Oliva di bassa qualità in anonime oliere. Ha detto Giovanni Brachetti Montorselli, responsabile per la tutela della ''Dop Olio Extra Vergine d' Oliva del Consorzio Chianti Classico'' ed ha aggiunto che e' arrivato il momento che anche l' alta ristorazione assuma una carta degli Olii così come succede per i
vini in modo da valorizzare adeguatamente gli Extra Vergine di qualità e migliorare il servizio per la clientela.
Lo stesso concetto e' stato espresso dal sindaco di San Casciano Val di
Pesa, Ornella Signorini e dal presidente del Consorzio Olio Dop Chianti Classico, l' ingegner Vittorio Pozzesi il quale ha confermato l'auspicio dei produttori affinche' ''l' Olio di qualità faccia ingresso nella ristorazione''.
La Dop per l' Olio Extra Vergine del Chianti Classico e' in vigore dal 2000. Oggi raduna 260 soci con oltre 500.000 olivi accreditati, 27 frantoi, 100 imbottigliatori nelle province di Firenze e Siena. La produzione certificata in cinque anni è passata dai 30.000 chili del 2000 ai 500.000 chili del 2004.
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