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A Bruxelles si continua a discutere sulle prospettive di riduzione del bilancio di spesa europea per il periodo 2007/2013, in particolare in riferimento ai fondi destinati al settore agricolo (vedi SCONTRO SUI FONDI PER IL PROSSIMO BILANCIO. Ma il budget agricolo non si tocca in Oleoteca n.87).
Nel caso fosse accolta la proposta di ridurre all'1% del Pil nazionale il contributo alle casse europee dovuto da ogni Paese membro, le disponibilità finanziarie, secondo quanto spiegato dal Ministro degli Esteri Gianfranco Fini, si ridurrebbero per l'Italia nel comparto agricolo.
Per questo motivo il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha scritto una lettera al Presidente della Commissione Europea Josè Manuel Durao Barroso ed al presidente di turno del Consiglio, il lussemburghese Jean-Claude Juncker, per porre nuovamente in evidenza la necessità di ridiscutere sull'argomento.
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Poche sembrano le possibilità che ciò possa avvenire, sentita la risposta di Barroso. Il suo portavoce, Francoise Le Bail, ha infatti definito la proposta dell'1%, ipotizzata già 1 anno fa dalla Commissione Prodi, la migliore fin'ora avanzata. Le Bail ha comunque considerato interessanti i punti evidenziati nella missiva italiana, quali la necessità di centralità dei fondi strutturali e la proposta di un cofinanziamento della Politica Agricola Comune, anche se su quest'ultimo punto - ha detto - è facile ipotizzare una netta opposizione dei nuovi Stati membri dell'area orientale.
Chi, d'altro canto è decisamente contrario a mantenere intatta l'attuale quota finanziaria riservata all'agricoltura del 50% è il ministro del Bilancio belga, Johan Vande Lanotte. Non posso accettare e non trovo argomenti per il fatto che l'agricoltura venga sistematicamente sovvenzionata mentre la Commissione UE non vuole accettare di elargire sussidi per società e servizi pubblici come le ferrovie e le poste, ha dichiarato.
Una decisione finale della Commissione sul taglio del bilancio dovrebbe essere presa entro il prossimo Giugno.
Stesso interrogativo viene attualmente posto negli Stati Uniti dal Presidente George W.Bush che chiede al Congresso un taglio del 9,6% degli aiuti al settore agricolo per il prossimo bilancio 2006, in particolare per quanto riguarda il sostegno ai prezzi.

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